Castelmagno
Castelmagno si sviluppa interamente nel territorio montuoso della Valle Grana, della quale è il centro più elevato, con il santuario a quota 1 761 m s.l.m.; trae il suo nome dal latino castrum magnum (castello grande). Questo è probabilmente dovuto al castello che anticamente controllava la valle, di cui si possono ancora vedere alcuni resti presso la frazione Colletto.
È un aggregato di diverse località, in origine quindici, delle quali solo sette sono rimaste abitate a seguito dello spopolamento dovuto all’industrializzazione ed all’emigrazione. Campomolino (Champdamoulin) è capoluogo del comune, Einaudi (Inaout), Colletto (Coulet), Valliera (Valiera), Campofei (Champdarfei), Nerone (Niroun), Chiotti (Quiot) e Chiappi (Quiap) sono le località ancora abitate, mentre Riolavato (Rulavà), Càuri (Caouri), La Croce (La Crous), Batùira (Batouira), Narbona (Arbouno), Albrato (Albrè) e Tetti (Tech) sono state abbandonate.
Dall’inizio del XX secolo, fra industrializzazione e guerre il comune, come molti altri, ha subito un forte spopolamento. Nonostante ciò ha sempre cercato di mantenere una certa vitalità, soprattutto grazie all’attrattiva turistica del santuario, la produzione del formaggio e alla tradizione della lingua e cultura occitana.
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